“Luci nella natura”
Sono nato a Padova nel 1958, dove vivo e lavoro come geometra. Fotografo da circa 40 anni, ma la mia passione per la natura è arrivata molto prima di quella per la fotografia. Fin da bambino mi incantavo e sognavo guardando i documentari sulla natura, collezionavo insetti e piccoli animali che io stesso imbalsamavo, già allora ero affascinato da questo mondo e gli incontri con gli animali vicino a casa erano per me pure emozioni. Sono un autodidatta e non mi piacciono i tecnicismi esasperati. Sin dall’inizio ho deciso di sposare la teoria di Shinzo Maeda (uno dei più grandi fotografi giapponesi). La sua filosofia era semplice: “La macchina fotografica deve portare a termine il lavoro da sola” – diceva – “quindi non devo imparare, né studiare la fotografia dai libri”. Secondo Maeda, la natura è un insegnante e un modello sufficiente. Egli riteneva che la preparazione teorica non fosse necessaria se il fotografo ha talento e ama la natura, quindi molta pratica sul campo, tanta passione per la natura, ma soprattutto non avere fretta, saper aspettare e saper osservare.
Sono membro dell’AFNI (Associazione Fotografi Naturalisti Italiani) dal 1989, anno della sua fondazione, e ne sono il vice presidente da circa 10 anni. L’Associazione era sorta per iniziativa di Paolo Fioratti, allora direttore di Oasis, considerata in quegli anni una delle più belle riviste di fotografia e natura al mondo. In un certo senso nella rivista si rispecchiava l’identità dell’Associazione, che allora fu costituita per valorizzare le potenzialità della fotografia naturalistica, per una migliore documentazione e divulgazione degli ambienti naturali.
Obiettivo dell’AFNI era, ed è rimasto, quello di diffondere una cultura fotografica finalizzata alla ricerca di immagini ricche di contenuto e particolarmente significative, oltre che tecnicamente corrette ed esteticamente espressive. Se inizialmente la maggior parte di noi era orientato alla documentazione fotografico-naturalistica con la “cattura” del soggetto, con il tempo ci siamo evoluti in una forma d’espressione più artistica che attragga anche l’attenzione di chi non è particolarmente attento alle problematiche ambientali.
Direttore editoriale di “Asferico” rivista quadrimestrale di fotografia naturalistica edita dall’AFNI dal 2002 al 2012; dalla prima edizione del 2007 sono direttore e responsabile del “Concorso Internazionale di Fotografia Naturalistica Asferico” che nel corso degli anni ha raggiunto un livello elevato ed importante nel panorama internazionale della fotografia naturalistica.
Negli anni alcune mie foto hanno vinto o ricevuto segnalazioni in concorsi internazionali tra i quali: “BBC Wildlife Photographer of the Year”, “Memorial Maria Luisa”, “GDT European Wildlife Photogapher of the Year”, “Glanzlichter”, “International Wildbird Photographer of the Year”, “Nature’s Best Photo Contest”, “International Garden Photographer of the Year”, ed altri ancora.
Le mie immagini sono state pubblicate su libri, calendari e riviste, sia in Italia che all’estero; ho realizzato alcune mostre fotografiche personali e collettive, inoltre sono stato membro di diverse giurie sia per concorsi nazionali che internazionali. Nel 2006 è uscito il mio primo libro “Natura in luce” edito da Pubblinova Edizioni Negri, nel 2008 “Colli Euganei frammenti di natura” edito da Risma e nel 2019 “DUE” un libro realizzato con Ioannis Schinezos, praticamente due libri in uno con due distinte copertine.
Natura in città
Come dicevo prima, non è necessario andare molto lontano per fare della fotografia naturalistica. C’è un’infinità di soggetti anche vicino a casa, ed anche in città. Personalmente non mi fermo solo ad un “aspetto” della natura, come paesaggio, macro, fiori o animali, e questo forse, mi da qualche possibilità in più nel trovare soggetti per le mie storie. Tra questi, la natura in città è uno dei miei preferiti e da cui, negli anni, ho ottenuto maggiori soddisfazioni e riconoscimenti a livello internazionale. Ricordo che qualche anno fa mi trovavo per lavoro in centro città a Padova e passando nei pressi di un corso d’acqua che la attraversa, notai un airone cenerino in attesa di una preda. In quegli anni una situazione del genere era abbastanza inusuale e la cosa mi incuriosì molto, tanto da farmi correre a casa a prendere la macchina fotografica. La fortuna fece sì che al mio ritorno, dopo circa mezz’ora, l’airone era ancora lì ad “aspettarmi”. Dopo l’emozione iniziale e dopo aver scattato qualche immagine, cominciai a ragionare meglio sull’inquadratura e spostandomi di qualche passo, riuscii a comporre questa immagine, premiata più volte e paragonata da alcuni ad un quadro astratto di Mondrian.
“La conoscenza dei ritmi e delle leggi che governano la natura è un concetto che stiamo perdendo. E’ necessario ed improrogabile stimolare e far crescere nelle nuove generazioni una coscienza naturalistica ed il rispetto per tutti gli altri esseri viventi.”