«La natura mi ha dato da sempre uno sconvolgente senso di solennità e muta malinconia: carezzando il ventre gonfio, teso, di una ragazza divenuta madre… attendendo in silenzio la voce di uno sguardo dorato… carezzando il musetto di un cucciolo in lacrime; anelando il maestoso planare di un’aquila… seguendo la parabola di una stella cadente.
Una malinconia antica, enigmatica, che allaga la mia mente e che cerco di scorgere, infine, nelle mie foto…»
Liberamente tratto dall’introduzione di: Il Dio laico: caos e libertà, Armando Ed., 1999.